Lettera a Michela Murgia (a proposito dell’articolo pubblicato il 29 luglio su La Stampa)
Cara Michela Murgia, hai ragione: gli italiani, almeno quelli sensibili ai temi della migrazione, non scendono in piazza perché non c’è più il collante anti-Salvini che riempiva le piazze. Gli intellettuali che hanno organizzato la manifestazione di lunedì scorso a Piazza S. Silvestro a Roma, sono rimasti delusi dal poco successo: non si è lamentato negli ultimi anni l’insensibilità degli intellettuali che nei decenni passati si sporcavano le mani con la politica? Ora, Michela Murgia e Roberto Saviano, tra gli altri, sostengono che il Pd di Zingaretti fa la stessa politica di Salvini, mentre il Movimento 5 stelle è giustificato perché aveva sostenuto i decreti sicurezza nel precedente governo. Allora dov’è finita l’auspicata discontinuità perorata dal Pd?
E se il Pd ha le mani legate dal contratto di governo perché il «popolo di sinistra» non si muove? Però non basta essere contro Zingaretti. Pensandoci sono arrivata a questa conclusione: se si sostiene che occorre – giustamente – interrompere tutti i finanziamenti alla Libia e alla sua guardia costiera, che non si debbano fare accordi con la Tunisia per i respingimenti, che cosa si propone? Il problema è il dopo che un governo deve affrontare e che si deve «suggerire» per incidere sull’opinione pubblica. Bisogna avere il coraggio di dire – a rischio impopolarità – che non si possono chiudere i porti, devono restare aperti perché nessuno potrà mai impedire la fuga dalla guerra, dalla povertà e dalla fame. Quindi accoglienza per tutti – per esempio con i soldi risparmiati dai finanziamenti alla Libia – con adeguate misure anti-Covid (ricordo che la Tunisia è riuscita da sola a contenere la pandemia). Soprattutto, se non bastano i salvataggi delle Ong occorre organizzare dei corridoi umanitari da gestire con l’Unhcr (il commissariato dell’Onu per i rifugiati). Forse proponendo un percorso chiaro che solleverà l’ira della destra xenofoba si riporteranno in piazza gli italiani che vogliono restare umani.