Torture, veterano Usa si confessa | Giuliana Sgrena
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Torture, veterano Usa si confessa

Pentito pubblica video sul sito di Michael Moore

Torture, veterano Usa si confessa
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16 Ottobre 2010 - 11.52


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Un militare pubblica sullo spazio internet del regista foto di abusi sui prigionieri commessi dopo lo scandalo di Abu Ghraib
Gli orrori iracheni non sono finiti con Abu Ghraib. Al contrario continuano a spuntare testimonianze di altri abusi, meno fisici ma non meno raccapriccianti. Il veterano «pentito» Ethan McCord ha scelto il sito di Michael Moore (www.michaelmoore.com) per pubblicare la sua personale galleria degli orrori. Forse per amplificare la sua contrizione «utilizzando» l”impegno di Moore, regista e attivista contro la guerra.
I video risalgono a tre anni fa. Certo le immagini possono apparire meno scioccanti di quelle già viste di Abu Ghraib, ma le torture psicologiche non sono seconde a quelle fisiche. Eppure tutte le foto che ci sono pervenute dalle carceri irachene (in questo caso si tratta di un centro di detenzione americano a Baghdad) hanno un punto in comune. Le punizioni, le torture hanno lo stesso fine: colpire la dignità della persona per umiliare l”intero popolo iracheno – abitanti di un paese occupato – con il pretesto di liberarlo da un dittatore. Forse non sono le ultime immagini orrende in circolazione, forse avremo altri veterani pentiti che faranno altre rivelazioni. In questo caso però il «pentito» è un pezzo grosso, faceva parte della compagnia Bravo, quella che nel 2007 uccise dodici iracheni e due giornalisti della Reuters, rei d”impugnare la telecamera. Le cineprese, non era la prima volta, vennero scambiate per armi, proprio come era successo nel 2003 all”hotel Palestine, dove una cannonata uccise due giornalisti. Il video «Collateral murder» del massacro commesso tre anni fa dalla compagnia Bravo è stato pubblicato da Wikileaks (www.wikileaks.org), il sito che ha reso noto migliaia di documenti segreti della guerra in Iraq e in Afghanistan facendo infuriare il Pentagono.
I prigionieri dei video di Ethan McCord sono sempre legati e bendati. In uno il carceriere minaccia l”uomo fermato dicendogli che finirà in galera, in un altro si sente una voce che dice di lasciare in pace i prigionieri e nel terzo l”uomo con gli occhi coperti è costretto ad alzare e abbassare le mani, in continuazione.
McCord sostiene di aver iniziato le riprese quando si è reso conto che il suo comportamento e quello dei suoi commilitoni era sbagliato e che comunque facevano quello che gli era stato insegnato durante gli addestramenti. Una giustificazione classica: la colpa non è dei soldati che eseguono gli ordini. Certamente la responsabilità maggiore è dei comandanti e ancora di più di chi ha voluto quella guerra, cioè l”ex presidente George W. Bush.
Ma ci sono anche soldati che hanno avuto il coraggio di denunciare quanto stava avvenendo in Iraq prima dell”inizio del ritiro delle truppe e altri che hanno pagato la diserzione con la prigione. E soprattutto si sono organizzati nei Veterani contro la guerra in Iraq, proprio per evitare altri orrori. Ben vengano comunque i pentimenti, se serviranno a evitare che altre carneficine e torture vengano commesse. Purtroppo di questo non possiamo essere certi, visto quello che sta succedendo proprio ora in un altro teatro di guerra: l”Afghanistan.’

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