Nel giorno della preghiera i cristiani sono diventati una facile preda per gli attentatori. Domenica pomeriggio, nella centrale chiesa cristiano assira di Nostra signora della Salvezza a Karrada, durante la messa, l”assalto di un commando seguito dall”intervento delle forze dell”ordine ha provocato 52 morti, tra cui 6 assalitori. Ieri è arrivata la rivendicazione, da parte dello Stato islamico in Iraq, emanazione locale di al Qaeda.
Nel documento, pubblicato da un sito islamico, si spiega che l”attacco era diretto contro «lo sporco covo dell”idolatria» e che gli attentatori intendevano – con la presa di ostaggi – colpire la chiesa copta in Egitto e ottenere la liberazione di donne copte convertite all”islam che sarebbero prigioniere al Cairo. Non è la prima volta che in Iraq le chiese vengono assalite dai terroristi: era successo nell”agosto del 2004 (5 chiese incendiate), nel gennaio del 2008 altri attacchi (a Baghdad, Mosul e Kirkuk). Nel febbraio del 2010 erano stati presi di mira i cristiani a Mosul, nel nord dell”Iraq dove si sono rifugiati molti di quelli in fuga dal sud del paese. Subito dopo la caduta di Saddam, le milizie sciite si sono scatenate contro i cristiani a Bassora, spesso incendiando i negozi di alcolici e a volte uccidendo i proprietari. Ma a Mosul non hanno trovato vita facile e quindi molti di loro, quelli che non hanno avuto la possibilità di raggiungere parenti all”estero (in Europa, Stati uniti o Australia), si sono rifugiati in Kurdistan.
Altri ancora sono andati in Siria. Di circa un milione di cristiani presenti in Iraq ai tempi di Saddam – che garantiva loro libertà di culto anche se non di proselitismo – ne sono rimasti circa 500.000, la maggioranza a Baghdad e poi a Mosul e Kirkuk.
Anche numerosi preti sono stati rapiti e uccisi. L”arcivescovo cattolico caldeo Paulos Faraj Rahho di Mosul, rapito il 29 febbraio del 2008 dopo le preghiere nella chiesa di Santo spirito, era poi stato trovato morto, il 13 marzo, in una fossa alla periferia della città. Nella comunità cristiana quella caldea (cattolica, non romana, ma che riconosce l”autorità del papa) costituisce la maggioritaria, poi vi sono assiri che appartengono alla chiesa ortodossa siriana e altre minori (siriani cattolici, armeni ortodossi e cattolici, protestanti vari).
I due sanguinosi attentati degli ultimi giorni hanno interrotto una calma relativa che durava dal 5 settembre. Venerdì l”attacco al bar nella provincia di Diyala che aveva provocato 22 morti e poi domenica l”assalto alla chiesa di Nostra signora della salvezza a Baghdad danno il segno del degrado e del pericolo provocato dalla mancanza di un accordo per formare il nuovo governo.
Dopo le elezioni del 7 marzo nessun tentativo di coalizione è riuscito a raggiungere la maggioranza. A soffiare sul fuoco ci sono anche le interferenze straniere, soprattutto quelle iraniana e saudita. Ieri il blocco religioso sciita e l”alleanza kurda hanno respinto la proposta del re saudita Abdullah di organizzare una riunione di tutti i partiti iracheni a Riyadh, in novembre dopo il pellegrinaggio alla Mecca, per cercare una soluzione.
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Baghdad, massacro di cristiani
Blitz nella chiesa attaccata da al Qaeda
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2 Novembre 2010 - 11.52
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