Greta e Vanessa sono vive! E dobbiamo liberarle. Possiamo farlo, in questo, il loro breve messaggio postato su youtube, è chiaro.
Dopo mesi e mesi, da quel terribile 31 luglio del 2014, finalmente sono ricomparse, ora poco importa come – velate, sottomesse? –, insieme a loro, dobbiamo chiedere al nostro governo di fare tutto il possibile e in fretta. Ogni giorno di prigionia è un fardello insopportabile.
Improvvisamente, dopo silenzi, voci incontrollate, insinuazioni, supposizioni, le abbiamo viste, sentite. Il loro messaggio riapre le speranze, non sono nelle mani del famigerato Stato islamico in Iraq e nel Levante, ma – si dice – in quello del Fronte al Nusra. Non che questi ultimi siano meno fanatici – e per questo la vita delle due ragazze è in pericolo – ma perché non sono quelli che mostrano con sadico compiacimento le peggiori immagini di esecuzioni sommarie.
Greta e Vanessa sono due di noi, certo più giovani, forse inesperte, probabilmente un po’ ingenue, ma mosse da un sentimento umanitario che in tempi in cui prevale l’indifferenza di fronte alla guerra e alle sofferenze altrui, è un atteggiamento encomiabile.
Di fronte abbiamo la Siria, quello che è diventato quel paese, dilaniato da una sanguinosa guerra civile nella quale si sono inseriti i jihadisti più fanatici che combattono solo in nome di dio e non della Siria e del suo popolo.
Uscire da quell’inferno è difficile, ma è possibile e deve esserlo per Greta e Vanessa. Resistete!