Falluja, la guerra infinita | Giuliana Sgrena
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Falluja, la guerra infinita

Bambini nati deformi o con problemi al cuore per le armi chimiche

Falluja, la guerra infinita
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7 Marzo 2010 - 11.52


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Sono passati sei anni daquando avevamo visto le nuvole bianche illuminare il cielo di Falluja, la cittàpiù martoriata e distrutta dell”Iraq. I profughi rientrati nella città  dopo i bombardamenti ci avevano raccontatodi una polverina bianca depositata su tutti i mobili di casa, che appena sitoccava provocava la rottura delle vene. I militari americani avevano alloraraccomandato alla popolazione di ripulire tutto con detersivi speciali, di nontoccare la verdura coltivata in quei campi, di non mangiare animali allevatinella zona e di non concepire bambini. Ma ci volle del tempo prima che alcunimilitari americani ammettessero l”uso del fosforo bianco per bombardareFalluja, una micidiale arma chimica portata dall”esercito americano per combattereSaddam che non possedeva più armi di quel genere, ma con il pretesto delpossesso di armi di massa era stato attaccato.

Sono passati sei anni e sivede il risultato: bambini nati con tre teste, con sei dita, con un soloocchio, con difetti al sistema nervoso (nel 2003 si riscontrava un caso suibambini nati in un mese, ora un caso al giorno) e soprattutto con problemicardiaci, i difetti congeniti al cuore riguardano 95 neonati ogni mille,tre/quattro casi al giorno, una percentuale 13 volte più alta di quella che siregistra in Europa.

Effetti della guerra, dannicollaterali. Una tragedia per il futuro dell”Iraq, non nuovo a simili tragedie.Non era forse giù successo con le armi all”uranio impoverito usate durante laprima guerra del Golfo? In attesa della seconda guerra avevamo visitatoospedali senza medicine (a causa dell”embargo) dove venivano ricoverati bambinicon ogni tipo di deformazione. Immagini raccapriccianti come quelle che ciarrivano oggi da Falluja. 

Gli americani dicono di non esserein possesso di nessun rapporto che indichi gli effetti della guerra sullapopolazione, ma per loro si tratterebbe comunque semplicemente della guerra.Quella che ha come principali vittime le donne e i bambini. Soprattutto quellidi Falluja sottoposti a due offensive, in aprile e in novembre del 2004, cheavevano distrutto la città. Perché? Perché era diventata per gli iracheni ilsimbolo della resistenza contro l”occupazione e prima delle elezioni del 2005occorreva distruggerla.

 Alla vigilia di nuove elezioni ne vediamo gli effetti,drammatici, devastanti. Per noi, pacifisti, un unico rammarico quello di nonessere riusciti a fermare quella guerra voluta da Bush e alleati, comegiornalista, di non aver potuto denunciare più efficacemente l”uso del fosforobianco per interromperne l”utilizzo ed evitare di trovarci di fronte aglieffetti su piccoli corpi di bambini che hanno l”unica colpa di essere nati inun paese che doveva essere il giardino dell”Eden e invece è diventatol”inferno.

 

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