Il voto dello scontento | Giuliana Sgrena
Top

Il voto dello scontento

Tra seggi vuoti e brogli

Il voto dello scontento
Preroll

Redazione Modifica articolo

18 Maggio 2007 - 11.52


ATF

Fatiha Merabi, 76 anni, arriva al seggio con una dei suoi sette figli. E” una delle poche elettrici convinta del proprio voto: «Io sono una maquisarde (combattente nella guerra di liberazione) e ho il Fln (Fronte nazionale di liberazione) nel sangue, ho sempre votato, è un dovere di tutti gli algerini». Eppure sono pochi gli algerini ad avere ancora le convinzioni di Fatiha. Al seggio situato nel liceo Emir Abdelkhader, nella bassa kasbah, alle porte del quartiere di bab el Oued, i votanti alle 17, a tre ore dalla chiusura delle urne, superano di poco il 10%. A livello nazionale, alla stessa ora, l”affluenza registrata è del 28%. Nel 2002, alla stessa ora, era del 38%.A recarsi alle urne sono soprattutto persone anziane, quelle che ancora pensano che occorra salvare le istituzioni della repubblica e convinte che si debba votare per quella riconciliazione nazionale di cui non si è ancora fatto un bilancio. «C”è stata una grande confusione nella campagna elettorale», non sono chiari i programmi dei partiti, osserva una giornalista, nessun dibattito con un vero contraddittorio. Giovani non se ne vedono. Sono quelli più penalizzati da una situazione economica che nemmeno le risorse derivanti dall”aumento del prezzo del petrolio hanno alleviato: la disoccupazione tra i giovani di età inferiore ai 30 anni raggiungeva nel 2005 il 75%. Il piano di rilancio economico varato dal presidente Bouteflika di 140 miliardi di dollari con l”obiettivo di creare 2 milioni di posti di lavoro non ha dato risultati. Le privatizzazioni imposte dal Fmi hanno portato ad un aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. «Negli ultimi giorni, per esempio, il latte non solo è caro ma anche introvabile» ci spiega un giovane scrutatore.La scarsa partecipazione è una scelta politica. «Speriamo che finalmente il presidente capisca che gli algerini sono stufi di promesse mai mantenute», sostengono alcuni. Ma qualcuno controbatte che forse servirà solo a far avanzare la proposta di ridurre le due camere a una. Molti sostengono che il parlamento non funziona, tutto viene deciso dal gabinetto del presidente. Si contesta la classe politica, troppo vecchia.La giornata è trascorsa nell”indifferenza degli abitanti di Algeri che hanno preferito affollare i mercati piuttosto che i seggi. Sui risultati nessuno si aspetta sorprese: Fln al primo posto, seguito dal Raggruppamento nazionale democratico e poi i partiti islamisti.La questione dei brogli è considerata quasi fisiologica in Algeria, tanto che non è esclusa nemmeno dal ministro degli interni Zerhouni che però scarica la responsabilità sui partiti, La Commissione nazionale di sorveglianza sulle elezioni ha denunciato numerose irregolarità e il leader di Msp (ex Hamas) ha parlato di «frodi massicce».’

Native

Articoli correlati