Non avevano sparato contro gli italiani gli occupanti dell”ambulanza colpita dai Lagunari sul ponte di Nassiriya nella notte tra il 5 e il 6 agosto del 2004. L”ambulanza, che trasportava una donna incinta, la madre, la sorella e il marito diretti all”ospedale, era stata attaccata dai lagunari che l”avevano fatta esplodere. Tutti morti gli occupanti. Questa la versione pubblicata dal sito di Wikileaks a proposito di uno dei fatti più sanguinosi che hanno coinvolto gli italiani a Nassiriya, dopo l”attentato del novembre 2003 che aveva provocato la morte di 19 soldati italiani. La versione di Wikileaks (che sulla guerra in Iraq e Afghanistan rivela fonti segretate americane) contrasta con la versione ufficiale degli italiani, secondo la quale i lagunari avrebbero risposto al fuoco partito da un”auto che portava esplosivo. E” tuttavia questa una versione che era già stata contestata da giornalisti presenti a Nassiriya al momento dell”attacco.
La stessa notte vi era stato un secondo scontro a fuoco sui ponti di Nassiriya: un furgone non si era fermato a un posto di blocco, ne erano scesi uomini armati che avevano aperto il fuoco e gli italiani avevano risposto ingaggiando una battaglia nella quale «diversi insorti rimasero uccisi e altri feriti». Il problema è che i due fatti, avvenuti a circa un”ora di distanza 3,25 e 4,25 nella notte tra il 5 e il 6 agosto, probabilmente non erano stati riferiti distintamente. Anzi il rapporto del colonnello dei lagunari Emilio Motolese, redatto tre giorni dopo i fatti, si riferisce evidentemente al secondo scontro, trascurando il primo che era risultato anche il più clamoroso con l”attacco di civili. La ricostruzione del primo attacco, pubblicata da Wikileaks, sarebbe confermata da una inchiesta giudiziaria.
Gli italiani a quei tempi erano addetti alla difesa dei tre ponti di Nassiriya sull”Eufrate e spesso si scontravano con l”esercito di al Mahdi (le milizie di Muqtada al Sadr) che controllava la città.
Un altro file pubblicato dal sito – che ha mandato su tutte le furie americani, britannici e ora presumibilmente anche gli italiani – si riferisce alla morte di Salvatore Marracino, il militare morto durante una esercitazione il 15 marzo del 2005. Secondo la versione ufficiale italiana il soldato sarebbe morto accidentalmente mentre stata disinceppando la propria arma. Ora invece secondo un rapporto americano risulta che Salvatore Marracino è stato colpito accidentalmente alla testa da «fuoco amico» mentre si stava preparando ad una esercitazione. Era stato poi trasferito all”ospedale di Camp Mittica (registrato come incidente) e poi trasferito all”ospedale navale di Kuwait city, dove è morto. Salvatore Marracino di San Severo (Foggia) aveva 28 anni, otto trascorsi nell”esercito dove faceva parte di un reparto d”élite, il 185.o Rao (Reggimento acquisizione obiettivi) della Folgore.
I documenti rivelati sono numerosi e oltre a quelli sui 150.000 civili uccisi (di cui abbiamo già riferito) ieri ne sono usciti anche sulla consegna di prigionieri da parte dei soldati americani a una unità speciale irachena nota per le torture. Si tratta della Wolf brigade, commandos del ministero degli interni, creata con il sostegno degli Stati uniti.
Questi sono documenti segretati americani che a volte possono contribuire a fare chiarezza sugli avvenimenti mentre altre volte si limitano a dare una versione, quella dei servizi segreti americani.
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Nassiriya, Wikileaks accusa gli italiani
Spararono a freddo contro l''autoambulanza'
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26 Ottobre 2010 - 11.52
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