Il velo non evita le molestie sessuali

Egitto, l''83 per cento delle donne hanno subito molestie sessuali'

Il velo non evita le molestie sessuali
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19 Luglio 2008 - 11.52


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Chi pensa che basti coprirsi con un velo per evitare le molestie sessuali si sbaglia. Il velo non protegge le egiziane. Lo rivela un sondaggio realizzato dal Centro egiziano per i diritti delle donne (Ecwr) su un campione di 2120 soggetti secondo il quale non meno dell”83 per cento delle donne egiziane, velate e non, subisce quasi ogni giorno molestie sessuali da parte dei maschi. I risultati sono stati illustrati alla tv al Arabiya dalla direttrice dall”Ecwr, Nihad Abul Qumsan: sono l”83 per cento delle egiziane e il 93 per cento delle straniere a subire molestie, la maggior parte delle volte per strada.«Non è vero che le molestie siano dovute al modo provocante di vestire», ha affermato la direttrice dell”Ecwr, e per sfatare ogni dubbio ha portato l”esempio di una donna incinta di nove mesi, invitata a salire su un auto e importunata con frasi oscene mentre passeggiava in un quartiere popolare del Cairo, al Maadi. A rafforzare questa posizione è Angie Ghozian, laureata, la quale ha testimoniato di essere stata palpeggiata molte volte sia in metropolitana che in autobus e ha sostenuto che non basta portare l”hijab (velo islamico che copre i capelli) o il niqab (velo che lascia aperta solo una fessura all”altezza degli occhi) per non essere importunata.Il sondaggio rientra nell”attività dell”Ecwr per sostenere il nuovo progetto di legge in discussione al parlamento per i diritti delle donne e dimostrare che ogni molestia sessuale può limitare la vita delle donne e farle sentire meno sicure, ha spiegato Qumsan. Il progetto in discussione, alla cui elaborazione ha partecipato anche il centro, inasprisce le pene (multe o carcere) per i molestatori. Tuttavia finora a denunciare alla polizia gli uomini che le molestano sono meno del 2 per cento delle donne.Il Centro, costituito nel 1996 nel distretto di Dar es Salaam al Cairo, ha alle spalle un”importante esperienza di lotte per l”affermazione della parità delle donne e anche di riconoscimenti per il suo lavoro.Tra le questioni principali affrontate vi è l”analfabetismo femminile, diffuso soprattutto nelle zone rurali. Ma anche le ragazze minorenni vendute dalle famiglie agli sceicchi sauditi. Per coprire la prostituzione si fa ricorso al «matrimonio temporaneo o di piacere» che può essere sciolto in qualsiasi momento. Spesso le ragazze non conoscono questa pratica di origine sciita e fatta propria anche dai sunniti, pensano si tratti di un vero matrimonio, ma finite le vacanze gli sceicchi partono e le ragazze restano senza futuro mentre le famiglie hanno racimolato un po” di soldi per sopravvivere.’

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